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Fundacja Misztal v. Blechinger

Andrzej Borowski w Casa Antica

Andrzej Borowski przybył do Casa Antica wraz ze swoją partnerką, malarką krakowską – Kają Solecką. Wizyta trwała zaledwie kilka dni i była połączona z wystawą, jaką zorganizowaliśmy temu artyście w Museum Camuno w Breno. W czasie pobytu w Premanie artysta zwiedził Alpe Giumello oraz pobliskie Lecco, Varennę i Bellagio. Mieszkając w Casa Antica poczuł aurę tego niezwykłego miejsca. To w Casa Antica zapadła decyzja, że część prac po zakończeniu wystawy w Muzeum,  zostanie we Włoszech, po to aby można je było zaprezentować tutejszej publiczności. Tak właśnie powstała wystawa „Barlumi w Casa Antica degli Artisti”. Zwiedzający galerię mogli zatem osobiście spotkać się z dziełami tego twórcy.

Andrzej Borowski è venuto a Casa Antica con la sua compagna, anch’essa pittrice, Kaja Solelecka. La visita è durata pochi giorni ed è stata abbinata a una mostra che avevamo organizzato per questo artista al Museo Camuno di Breno. Di seguito riportiamo il nostro progetto e le fotografie della mostra.

Durante il suo soggiorno a Premana, l’artista ha visitato Alpe Giumello e le vicine Lecco, Varenna e Bellagio. Vivendo a Casa Antica, ha percepito l’aura di questo luogo straordinario e ha deciso quali opere avrebbe lasciato in Italia dopo l’esposizione al Museo, in modo da poterle presentare al pubblico locale. I visitatori della galleria possono quindi incontrare personalmente le opere dell’artista. Alcune opere possono essere acquistate, per costruire la propria collezione d’arte.

Poniżej przedstawiamy projekt wystawy w Chiesa di Sant Antonio ( Breno) oraz rzeczywiste zdjęcia z gotowej ekspozycji.

In alto il progetto espositivo presso la Chiesa di Sant’Antonio (Breno) e la sua realizzazione.

Andrzej Borowski

Nato nel 1969, ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Cracovia nella facoltà di Arti Grafiche. Ha approfondito la ricerca in campo pittorico frequentando lo studio del Professor Zbysław Maciejewski, dove è rimasto affascinato, tra le tante opere, anche da quelle di Pierre Bonnard. Nel 1994 si è diplomato e ottenuto una menzione d’onore al Concorso Nazionale di pittura di Cracovia. E’ autore di oltre cinquanta mostre personali e di diverse realizzazioni di dipinti sacrali, tra cui la policromia del presbiterio della chiesa della Sacra Famiglia a Piekary Śląskie. I suoi dipinti si trovano in collezioni private e museali in Europa, Stati Uniti d’America, Canada, Giappone, Cina, Nuova Zelanda, Sudafrica e Hong Kong. Ha partecipato a numerosi laboratori di pittura plein-air e a mostre collettive in Polonia, Grecia, Spagna, Francia, Germania, India e Italia. Ha presentato le sue opere alle seguenti fiere d’arte: Gent Lineart 95 a Gand, SIAC 95 a Strasburgo, Art Strasbourg 96, Gent Lineart 2008 a Gand e alla Warsaw Art Fair. È co-organizzatore di workshop di pittura plein-air in Polonia e all’estero e del progetto „Rezidenza D’arte” in Toscana.

Andrzej Borowski utilizza molteplici strumenti durante il processo pittorico. L’elaborazione si basa su gesti di rassegnazione scelti consapevolmente. Il loro potere è dimostrato proprio dal loro scopo. L’autore rinuncia a un eccesso di colore, rinuncia a elementi paesaggistici troppo decorativi. Ne nascono immagini dotate di un nuovo assetto di colori. Il rigore della composizione impone di omettere tutto ciò che non è necessario, ma la stessa disciplina esige anche di rendere ogni minimo dettaglio dei filari di girasoli o di lavanda che costeggiano la tela. Andrzej Borowski riesce dunque a compiere scelte decisive che sottraggono i suoi paesaggi alla tentazione dellillusione. La pittura è il tentativo di raggiungere qualcosa di più”. Forse l’impossibile, il prossimo orizzonte. (…) I dipinti acquistano una densità unica: sono saturi, intensi. Servono la verità, quella che deriva dal corso della natura, ma anche da un sentimento interiore. Questa è la strada per creare immagini significative, iscritte nel loro tempo e nella vita.

Un estratto dal testo “Sui dipinti di Andrzej Borowski” di Dott.ssa Justyna Napiórkowska, tradotto da Linda del Sarto.

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